La Gestione Naturale dell’Acquario d’acqua dolce [Guida]

La Gestione Naturale dell’Acquario d’acqua dolce [Guida]

Guida alla gestione naturale dell'acquario

In origine gli acquari erano dei veri frammenti di natura: si sapeva ancora poco delle dinamiche biologiche e la tecnologia era totalmente assente. La gestione dell’acquario si basava su tantissima osservazione, prima in natura e poi davanti al vetro. Riporto una bella citazione di Konrad Lorenz, uno degli assoluti padri storici della passione per l’acquariofilia:

Davanti all'acquario si può star delle ore assorti in fantasticherie, come quando si contemplano le fiamme del caminetto o le rapide acque di un torrente. E si imparano molte cose durante questa contemplazione.
Konrad Lorenz
Zoologo

L’approccio pragmatico fondato sull’osservazione si è purtroppo perso negli ultimi decenni. Per un numero a mio parere troppo grande di acquariofili, la passione si è trasformata nel seguire scrupolosamente un manuale di istruzioni e ripetere concetti di chimica e biologia addirittura avanzati, senza comprenderli davvero e sfuggendo totalmente dalle basi vere e naturali della gestione di un acquario.

Cosa insegna l'osservazione della natura

Un pugno di fondale e un secchio d’acqua prelevati da uno stagno e inseriti in una vasca di vetro donano già dopo pochi minuti interessanti osservazioni.

Tra i primi fenomeni curiosi, a cui Konrad Lorenz dedica un capitolo, è la lotta tra gli organismi. Nel caso di uno stagno è probabile che i protagonisti siano insetti acquatici o altri piccoli invertebrati: quasi ogni specie, direttamente o indirettamente, combatte contro le altre. Che sia per l’approvvigionamento del cibo, per lo spazio, per tentativi di predazione ciò a cui si assiste è uno scontro continuo. 

La somma di tutto in natura è in un fondamentale equilibrio.

Un’analisi più profonda permette di aggiungere ai protagonisti della lotta continua anche le piante. In modo diverso e non così immediato alla vista, l’attività dei vegetali risulta estremamente importante per il mantenimento degli equilibri.

Nella concezione moderna dell’acquariofilia si cerca di evitare la possibilità di manifestazioni palesi di scontri: si scelgono spesso pesci pacifici e tolleranti o almeno si curano le compatibilità comportamentali… Ciò non toglie che la vita di un acquario naturale si basa sulla continua interazione tra differenti organismi. 

Nel prossimo paragrafo cercherò di descrivere le reciproche interazioni da un punto di vista alimentare o più correttamente di scambio di materia.

Una descrizione di processi e fenomeni

Con immensa semplificazione si potrebbero descrivere vari fenomeni che avvengono in natura e in acquario come segue.

Si può immaginare di suddivere i vari organismi dell’acquario in tre categorie.

Gruppo 1. Piante, alghe e cianobatteri utilizzano l’energia ottenuta dall’illuminazione per trasformare composti e molecole semplici in molecole grandi e complesse. Ottengono il proprio costituente principale, il carbonio, dall’anidride carbonica CO2 ed alcune specie, marginalmente, dai carbonati disciolti.

Gruppo 2. I pesci, i gamberetti e le chiocciole ornamentali sono organismi con caratteristiche perlopiù opposte e complementari al primo gruppo. Si sostengono e accrescono assumendo gli elementi costituenti in forme già molto complesse e, al termine del metabolismo scartano sia alcuni composti ancora abbastanza complessi, sia particelle piccole e semplici. Utilizzano l’ossigeno in forma O2 e rilasciano CO2.

Gruppo 3. Il mondo poco o per nulla visibile: la microfauna e i microrganismi. Sono fondamentali in quanto fungono da giunzione nel ciclo della materia tra gran parte di ciò che scartano gli organismi del gruppo 2 e ciò di cui necessita il gruppo 1. 

In particolare svolgono due processi utili principali: completano la trasformazione dei composti più complessi scartati dal gruppo 2 in particelle molto semplici (catena del detrito, decomposizione); trasformano le particelle semplici in altre particelle sì semplici, ma con formulazione chimica differente e compatibile con le richieste del gruppo 1 (tra cui il ciclo dell’azoto).

 

Considerazioni sui processi e fenomeni

Per avvicinarsi a una gestione naturale dell’acquario è chiaramente necessario disporre in vasca di tutti e tre i gruppi di organismi.

Tuttavia, non si ottiene un equilibrio perfetto: se ciò avviene in natura, in acquario non è auspicabile. Ci si può comunque avvicinare.

 

Pilastri della gestione naturale dell'acquario

Nè completo nè sostenibile!

Uno dei pilastri della gestione naturale è comprendere che il ciclo della materia non si completa in vasca: mancano tante dinamiche e prerogative, tra cui il passaggio che collega le molecole complesse prodotte dal gruppo 1 alle esigenze alimentari del gruppo 2.

Le piante ospitate in acquario non sono, per ovvie ragioni di scelta, adatte all’alimentazione di pesci e gamberetti ornamentali. Questa incompatibilità, dovuta essenzialmente alle caratteristiche specifiche delle specie, blocca lo scambio di materia.

Qualcuno potrebbe obiettare sottolineando il regime alimentare insettivoro dei pesci ornamentali più diffusi: cio è vero, ma la presenza di specie erbivore (molti invertebrati, alcuni pesci) e di altre predatrici è un ulteriore grado di complessità interno al gruppo 2. E riflettendo su altre complicazioni, segnalo che frequentemente vi sono rapporti inversi rispetto a quanto descritto prima anche tra gruppo 2 e gruppo 3: pesci e invertebrati ornamentali talvolta partecipano direttamente alla decomposizione e/oppure predano alcune specie detrivore. Questa crescente complessità porta, difatti, non più alla catena alimentare, ma alla rete alimentare.

Il mangime e le potature

Se il ciclo non si completa in acquario significa che ci sarà un punto di inizio e uno di fine.

L’inizio è costituito dal mangime somministrato agli animali ornamentali. Il cibo è la prima e principale fonte di molecole complesse.

Il processo, in breve, è il seguente.

Il mangime viene inserito in acquario: una frazione viene sprecata dai pesci e cade sul fondo, diventando immediatamente “detrito” e attirando l’attenzione del gruppo 3.

La frazione ingerita dagli ospiti ornamentali, invece, viene in parte trasformata in massa dell’animale e in parte espulsa con le feci. Queste ultime finiscono nella catena del detrito.

In verità i pesci rilasciano anche composti semplici e non solo la CO2, ad esempio l’azoto in forma ammoniacale. Questo in parte viene trasformato dal alcuni membri del gruppo 3 in altre forme d’azoto (ciclo dell’azoto) e in parte viene elaborato direttamente dalla vegetazione. Solo una minima frazione volatilizza.

Al termine della decomposizione e di eventuali trasformazioni subite dalle particelle semplici, tutti i nutrienti ormai classificabili come inorganici sono per la maggioranza consumati dal gruppo 1.

Per completezza aggiungo che una percentuale irrisoria dei composti semplici potrebbe formare precipitati e accumularsi sul fondale.

La fine è dunque la costituzione di massa vegetale, la quale viene periodicamente potata e rimossa. Ciò che viene asportato è composto essenzialmente dagli elementi che, qualche giorno o settimana prima, componevano proprio il mangime.

 

Ulteriori considerazioni sulla gestione naturale dell'acquario

Spero che quanto letto fin qui abbia chiarito un po’ meglio quali siano le basi dei rapporti naturali tra gli organismi di un acquario. Mi rendo conto sia un’esposizione ancora un po’ astratta, specialmente per gli acquariofili in procinto di creare il proprio primo acquario a gestione naturale: non vi sia timore, seguiranno i link ai vari articoli molto più pragmatici.

Acquario con o senza filtro?

Un acquario naturale deve non avere il filtro?

Questa è una domanda frequente tra gli appassionati delle gestioni naturali. Non essendovi una definizione unica di cosa sia un acquario naturale, non mi dilungherò su questioni puramente lessicali. Ciò che mi auguro, invece, è che la lettura di articoli come questo aiuti gli acquariofili a ricevere più laute soddisfazioni dal proprio acquario, con maggiore consapevolezza e senza badare troppo alle etichette.

In ogni caso, ciò che è stato scritto finora può essere valido tanto in acquari muniti di filtro artificiale quanto negli altri: ho approfondito qui la tematica del filtro, che cos’è e come funziona effettivamente.

Acquario gestito naturalmente: articoli utili

Segue una lista di pagine che consiglio di leggere per approfondire l’argomento “gestione naturale” ed eventualmente trovare le risposte alle domande più pragmatiche.

Una descrizione più approfondita della fase di avvio e maturazione degli acquari, con paragrafi dedicati a tutti i microrganismi che quasi mai vengono menzionati nei siti di acquari.

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Matteo Rancan

Autore di ColtureAcquatiche.it, da oltre 10 anni appassionato e divulgatore di acquariofilia. Oggi si dedica all'acquacoltura in Sud America, ma continua parlare di acquariofilia alla community italiana su Instagram: @AquaRancan

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