Alghe patinose in acquario d’acqua dolce

Alghe patinose in acquario d’acqua dolce

Alghe patinose in acquario d’acqua dolce

Alghe patinose in acquario d’acqua dolce. Cosa sono le alghe patinose? Perchè proliferano in acquario d’acqua dolce? Esistono alghe patinose marine?  Da dove provengono queste alghe anti estetiche e come si può limitarne la crescita? Si possono eliminare totalmente le alghe patinose? Ci sono specie pericolose per la salute? Sono alghe verdi o cianobatteri?

Di seguito vi sono le risposte a queste e altre domande sulle alghe:

- Dove vivono?

Le alghe patinose crescono sia negli acquari d’acqua dolce, sia in quelli marini. Se ne trovano anche in acqua salmastra: non sono le caratteristiche saline del mezzo il loro problema!

Nella foto si può osservare la striscia verde di alghe patinose sul vetro anteriore, in basso.

- Cosa sono le patine?

Le formazioni algali a patina sono generalmente costituite da colonie di cellule di piccole dimensioni, ma presenti in numero enorme. Vediamo meglio come sono composte:

Ogni colonia consiste in un filamento di 5-10 o più cellule in continua riproduzione. Ciclicamente una colonia di divide o un piccolo frammento ne origina una nuova. La moltiplicazione è rapida se le condizioni ambientali sono ottimali (per loro).

- Cosa sono queste alghe?

Le alghe patinose sono quasi sempre cianobatteri. Si possono ritenere rare le formazioni di alghe verdi, ovvero del regno delle piante, di aspetto simile a pellicola. Il problema, quindi, sono i cianobatteri.

- Sono pericolosi?

Sì, possono essere pericolosi. A onor del vero, la pericolosità è fortemente collegata alla specie (o genere) preciso. Le specie tipiche negli acquari d’acqua dolce non rappresentano un pericolo per le persone, ma un consumo notevole da parte di invertebrati ornamentali può essere anche letale, secondo diverse segnalazioni. Non vi è comunque motivo di allarmarsi eccessivamente, ma è certo consigliabile agire.

- Come rimediare?

Vi sono diversi metodi che promettono di risolvere, ma in realtà è bene ricordare che ogni acquario andrebbe valutato specificamente. Il web è zeppo di resoconti di esperienze tristi e fallimenti, nonostante siano stati seguiti meticolosamente i migliori “trattamenti” conosciuti.

Approccio chimico

  • ACQUA OSSIGENATA utilizzata in piccole dosi da spruzzare direttamente sulle chiazze di cianobatteri. Indicativamente 15-20 ml di H2O2 (acqua ossigenata, dicitura prodotto: 10 o 12 volumi) ogni 100 litri d’acqua della vasca. Non sempre è tollerato da tutti i pesci.
  • MEDICINALI sconsigliato vivamente l’uso da parte di appassionati non professionisti

Approccio meccanico

Consiste nell’aspirazione mirata delle colonie. Si ottiene con siringhe da 60 ml, eventualmente con un tubo per aeratore innestato sul beccuccio, così da aumentare il raggio di manovra.

Si tratta di una soluzione temporanea, NON definitiva.

Spesso si legge di aumentare semplicemente la corrente d’acqua… Sarebbe utile forse utile come prevenzione, ma non come soluzione. Le colonie presenti vanno eliminate, in seguito si elaborano le modifiche circa la conduzione dell’acquario.

Approccio biologico

L’approccio biologico consiste nell’utilizzo di organismi competitori come piante, altre alghe o specie consumatrici (se possibile).

In ogni caso è una valutazione complessa: saper organizzare un acquario con le giuste specie per evitare la proliferazione algale potrebbe non essere alla portata del nuovissimo appassionato… Se preferissi un aiuto mirato per il tuo acquario, perchè non richiedere una consulenza risolutiva?

Sistemi più invasivi

Per combattere le alghe patinose è possibile intervenire in modo radicale e invasivo, ma è indispensabile capire se la comunità di pesci, invertebrati o altre creature che popolano l’acquario possa tollerare, senza l’insidiarsi di nuove problematiche, i trattamenti. Già l’uso di acqua ossigenata può essere deleterio, quindi consiglio di non dimenticare la cautela.

  • BUIO COMPLETO: proposto come la cura a tutti i mali, probabilmente è sopravvalutato. Se è vero che distrugge le colonie, incapaci di sopravvivere integre senza luce, è altrettanto vero che non elimina definitivamente le alghe patinose nè subito nè in futuro. Come agisce dunque?

La maggior parte delle piante inferiori e dei batteri fotosintetici, i cianobatteri, non dispongono di importanti riserve per affrontare lunghi periodi di condizioni ambientali sfavorevoli. Se le piante resistono al buio prolungato, le singole cellule di cianobatterio non possono superare un simile ostacolo. Nonostante ciò, in natura (e in acquario) non si estinguono affatto! I cianobatteri e diverse altre tipologie di alghe possono produrre stadi di resistenze di vario genere, ad esempio delle speciali cellule arricchite.

Alghe patinose o cianobatteri

Le alghe patinose dunque potrebbero rappresentare un problema di difficile risoluzione, ma non impossibile. Tentare con i rimedi generalisti del web può talvolta essere efficace, ma se la proliferazione delle patine è notevole e persistente, probabilmente conviene richiedere una consulenza personalizzata così da affrontare le alghe patinose in modo mirato e definitivo. 

Oppure attraverso il form qui sotto

[contact-form-7 id=”1593″ title=”Modulo di contatto 1″]

Matteo Rancan

Autore di ColtureAcquatiche.it, da oltre 10 anni appassionato e divulgatore di acquariofilia. Oggi si dedica all'acquacoltura in Sud America, ma continua parlare di acquariofilia alla community italiana su Instagram: @AquaRancan