Cianobatteri in acquario d’acqua dolce

Cianobatteri in acquario d’acqua dolce

Cianobatteri in acquario d'acqua dolce

I Cianobatteri – cosa sono i cianobatteri? Sono alghe o batteri? Proliferano e rendono anti estetici gli acquari d’acqua dolce, ma perchè crescono così tanto? I cianobatteri sono solo patinosi? Come sono fatte le cellule dei cianobatteri? É corretto chiamarli alghe azzurre? Inoltre, sono sempre pericolosi i cianobatteri o possono essere utili e addirittura belli?

Acquario con una proliferazione di cianobatteri sul fondale e sul vetro anteriore

- Cosa sono i cianobatteri?

I cianobatteri, fin dalla loro scoperta, sono conosciuti come alghe azzurre. Questo nome è dovuto all’aspetto di numerose specie e alla caratteristica di essere fotosintetici. Questi microrganismi, infatti, sono fotoautotrofi e necessitano quindi di luce per prosperare. I nutrienti di base, invece, li possono ottenere semplicemente dai sali disciolti oppure, nel caso dell’azoto, alcune specie sono in grado di usufruire di quello atmosferica, disponendo quindi di una riserva pressochè illimitata.

Il termine alga ha subito numerose revisioni di definizione. Oggi si sa che tutti i microrganismi un tempo conosciuti con questo nome non sono in realtà così strettamente imparentati. Sebbene condividano caratteristiche generali assai simili, in verità le “alghe” appartengono almeno a 4 regni sistematici: le piante, i protozoi, i cromisti e gli eubatteri.

I cianobatteri sono correttamente eubatteri, ovvero un particolare tipo di batterio.

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Visione microscopica

Da un acquario d'acqua dolce
Da un acquario d'acqua dolce
Collage

Microrganismi coloniali

La maggior parte di questi microrganismi fotosintetici vive in colonie formate da alcune decine di cellule. Le colonie assumo la forma filamentose in quanto i legami intercellulari sono doppi: non si assiste alla formazione di piastre, ma l’intreccio di più filamenti crea una patina osservabile macroscopicamente.

In verità, ne esistono unicellulari o dicocchi. Un aspetto interessante riguarda le secrezioni: alcune specie producono una matrice extracellulare che dona coesione tra più cellule, ma che apporta anche altri vantaggi.

Un caso tipo riguarda il genere Aphanothece.

Il caso Aphanothece

Aphanothece è un cianobatterio d’acqua dolce tipico del fondale dei laghetti in primavera. Una colonia assume la forma di una pallina da qualche centimetro di diametro, viscida al tatto.

Potrebbe essere una delle poche specie comuni di cianobatteri a risultare interessante come ospite in acquario, a differenza dei generi intestanti e sgraditi.

L’immagine mostra a sinistra la visione microscopica delle cellule, a coppie, immerse in matrice glicoproteica, e a destra le palline di circa 1 cm di diametro.

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Proliferazione in acquario

La proliferazione in acquario è un evento piuttosto comune che riguarda sia gli acquari di recente avviamento, sia quelli attivi da anni. Di solito vi sono dei fattori scatenanti che promuovono la crescita delle colonie, ma è bene ricordare che qualche cellula vi è sempre in acquario.

>> Fattori o eventi che promuovono la proliferazione

  • NUOVO ALLESTIMENTO: i cianobatteri presentano un alta velocità potenziale di riproduzione, sono quindi tra i primi organismi a sfruttare le condizioni favorevoli e le risorse presenti in un acquario di nuovo riempimento: ottima quantità di luce in quanto non è schermata da piante superiori; buona concentrazione di nutrienti dovuta ad eventuali fondi fertili o derivanti proprio dall’acqua di rete; nessun competitore attivo, in particolare assente attività allelopatica.

 

  • CAMBIO D’ACQUA e NOTEVOLE POTATURA: i cambi d’acqua corposi associati a pesanti potature generano un effetto benefico per i cianobatteri: si diluiscono gli allelochimici, aumenta la luce che giunge sul fondo e sulle superfici, si blocca temporaneamente l’attività della vegetazione superiore.

 

  • ECCESSO DI FERTILIZZANTI: pur essendo una causa molto discussa è bene citarla. L’abbondanza di nutrienti disciolti può facilitare la crescita dei microrganismi fotosintetici, sebbene non sia un prerequisito fondamentale: le infestazioni vi sono anche in acquari relativamente scarsi di nutrienti disciolti.

 

  • LAMPADE ALTERATE poichè ormai vecchie. Lo spettro di luce emessa dalle lampade che hanno accumulato un gran numero di ore d’accensione non è pari a quello iniziale. Sembra che, nel caso di neon o CFL, lo spettro dopo mesi e mesi di utilizzo sia alterato e possa favorire lo sviluppo di alcuni cianobatteri anzichè delle piante superiori.

Contrastare i cianobatteri

Contrastare i cianobatteri non è sempre semplice, ma innanzitutto vi sono delle situazioni in cui non è necessario intervenire (solitamente):

+Alghe filamentose - ciano

Durante il periodo di avviamento di un acquario, la cosiddetta maturazione, possono proliferare assieme alghe filamentose e cianobatteri. Il loro è uno scontro microscopico continuo: simili come velocità di crescita e sfruttamento delle risorse, occupano gli stessi spazi e competono per la luce.

Di solito superano lo scontro le alghe filamentose, le quali verranno poi soffocate dallo sviluppo della vegetazione superiore.

Questa lotta si protrae normalmente per un paio di settimane, ma possono essere necessari anche un paio di mesi affinchè la situazione si assesti stabilizzandosi in favore delle piante ornamentali.

+Piccole chiazze non in espansione

Le chiazze di cianobatteri che non accennano a espandersi non dovrebbero preoccupare. É bene tenerle controllate e, se iniziano a proliferare, allora si procede con il trattamento.

Rimedi e trattamenti

I rimedi per i cianobatteri sono esposti anche nella pagina sulle alghe patinose. Essenzialmente vi sono tre approcci.

Approccio chimico

  • MEDICINALI sconsigliato vivamente l’uso da parte di appassionati non professionisti

 

  • ACQUA OSSIGENATA utilizzata in piccole dosi da spruzzare direttamente sulle chiazze di cianobatteri.Non sempre è tollerato da tutti i pesci. Indicativamente 15-20 ml di H2O2 (acqua ossigenata) ogni 100 litri d’acqua della vasca. Adoperare prodotto con dicitura 10 o 12 volumi.

Approccio meccanico

Spesso si legge di aumentare semplicemente la corrente d’acqua… Sarebbe utile forse utile come prevenzione, ma non come soluzione. Le colonie presenti vanno eliminate, in seguito si elaborano le modifiche circa la conduzione dell’acquario.

Un altro approccio meccanico consiste nell’aspirazione mirata delle colonie. Si impiegano con siringhe da 50-60 ml, eventualmente con un tubetto per aeratore fissato sul beccuccio, così da aumentare il raggio d’azione.

Si tratta di una soluzione temporanea, NON definitiva.

 

Approccio biologico

L’approccio biologico consiste nell’utilizzo di organismi competitori come piante, altre alghe o specie consumatrici (se possibile).

In ogni caso è una valutazione complessa: saper organizzare un acquario con le giuste specie per evitare la proliferazione algale potrebbe non essere alla portata del nuovissimo appassionato… Se preferissi un aiuto mirato per il tuo acquario, perchè non richiedere una consulenza risolutiva?

Soluzione ai cianobatteri in acquario d'acqua dolce

I cianobatteri spesso rappresentano un problema di ostica risoluzioni per il nuovo appassionato d’acquariofilia: sono resistenti, infestanti, veloci nel riprodursi e non temono così tanto i trattamenti: sembrano poter essere la soluzione nei primi giorni, ma se l’acquario non è globalmente impostato correttamente, i cianobatteri possono ritornare in qualunque momento. 

Se desideri contattarmi per una consulenza sulla gestione del tuo acquario, eventualmente con analisi microscopiche dei cianobatteri o varie alghe presenti, puoi utilizzare il modulo seguente:

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Matteo Rancan

Autore di ColtureAcquatiche.it, da oltre 10 anni appassionato e divulgatore di acquariofilia. Oggi si dedica all'acquacoltura in Sud America, ma continua parlare di acquariofilia alla community italiana su Instagram: @AquaRancan