Cleithracara maronii, il ciclide chiavistello in acquario

Cleithracara maronii - Ciclide chiavistello

Un ciclide diverso dagli altri, Cleithracara maronii o pesce chiavistello è uno dei pochi esponenti della famiglia Cichlidae a manifestare ridottissima aggressività e una certa timidezza in acquario… Questa caratteristica, unita alla colorazione sobria e opaca, rendono Cleithracara maronii un pesce fin troppo sottovalutato! Con questo articolo spero di farvelo apprezzare maggiormente: merita davvero più considerazione sia per gli acquari dedicati, sia per una vasca di comunità ben studiata.

Cleithracara maronii è conosciuta anche come Acara maronii o Aequidens maronii.

Due Cleithracara maronii

Cleithracara maronii in natura

Questo ciclide è originario del Sud America, in particolare da corpi idrici di Guyana, Suriname e Guyana francese. Abita anche il tratto basso dell’Orinoco, in Venezuela. Lì le temperature sono abbastanza elevate tutto l’anno e la tipologia di acqua è spesso tenera e acida. Ciò è dovuto alla grande quantità di foglie che cadono su quei territori: i materiali vegetali si decompongono a rilasciano acidi umici che colorano e acidificano l’acqua.

Sono segnalati anche zone abitate da questi pesci con piante acquatiche, indice di una maggiore trasparenza dell’acqua.

Altre descrizioni su questi ciclidi e il loro habitat sono disponibili nel libro “The cichlids of Suriname” di Kullander, SO e H. Nijssen; poi anche “Ichthyological Exploration of Freshwaters 13” di  Hardman, M., LM Page, MH Sabaj, JW Armbruster e JH Knouft.

Caratteristiche generali di Cleithracara maronii

Questo ciclide raggiunge una taglia medio piccola, con maschi lunghi fino a 10-11 cm e femmine attorno ai 7-9 cm. Non vi sono altri caratteri evidenti di dimorfismo sessuale, sebbene talvolta i maschi possiedano pinne leggermente più sviluppate.

La colorazione standard è marrone con una banda nera verticale che copre l’occhio e degli spot neri posti centralmente tra la linea laterale e poco sotto la base della pinna dorsale.

Come molti ciclidi, anche il chiavistello comunica con il cambio di livrea:

  • Diventa scura con macchie nere estese se l’esemplare è spaventato, stressato o in cattive condizioni di salute.
  • Lo spot distale diventa una banda nera verticale in diverse situazioni, ad esempio il confronto tra conspecifici o se qualcosa attira/allarma l’esemplare. 
  • La colorazione è standard in condizioni di riposo, durante il pasto (sebbene possa apparire la banda verticale corrispondente allo spot)…
Cleithracara maronii

L'acquario per il ciclide chiavistello

Questo ciclide non ha particolare esigenze per la sua stabulazione in acquario. 

Può essere ospitato in un acquario di medie dimensioni, indicativamente una cinquantina di litri per una coppia riproduttiva e un centinaio per un gruppo di esemplari. Non è una specie nuotatrice, quindi le esigenze di spazio sono legate essenzialmente alla (modesta) territorialità individuale e alla creazione di un allestimento idoneo per ridurre le fonti di stress.

Un allestimento ricco di piante a foglie larghe e qualche legno è l’ideale – permette ai ciclidi di rifugiarsi all’ombra in interstizi che considerano sicuri. Non è necessario un fondale specifico: le terre allofane sono pratiche poichè aiutano ad abbassare le durezze dell’acqua, ma può andare bene anche del ghiaietto o sabbia inerte. 

Personalmente con questa specie ho utilizzato un substrato organico sviluppato e prodotto da una mia azienda e di cui parlerò in un altro articolo…

Comportamento e compatibilità

Il comportamento è per certi aspetti simile a quello della maggior parte dei ciclidi, ma come già segnalato il chiavistello è un pesce davvero timido. Finchè non si abitua (e non tutti riescono) alla presenza dell’acquariofilo, potrebbe fuggire nei propri rifugi non appena ci si avvicina troppo alla vasca.

Si può allevare in gruppo anche in età adulto se le dimensioni dell’acquario sono adeguate. Le uniche manifestazioni effettive di aggressività legata alla territorialità si osservano durante la riproduzione, ma è piuttosto palese debba essere così: effettuando cure parentale devono assicurarsi la migliore protezione per le proprie uova e avannotti.

Nei confronti di pesci di altre specie sono generalmente pacifici. Con il gruppo dei tetra, ovvero i piccoli caracidi da banco, e vari loricaridi e callittidi (Corydoras e affini) possono convivere senza problematiche particolari. Naturalmente va considerato di fornire uno spazio sufficiente per tutte le specie, sia in termini di volume per il nuoto sia di superficie del fondale.

Andrebbe evitata l’introduzione di pesci aggressivi che possano prendere di mira le Cleithracara – non è sempre certo, ma potrebbero avere la meglio le altre specie costringendo i chiavistello a rimanere sempre nascosti.

Alimentazione di Cleithracara maronii

Le Cleithracara maronii si nutrono principalmente dal fondale: vermi come i Tubifex sono apprezzatissimi, ma non verranno predati subito probabilmente. Quando nessuno è troppo vicino alla vasca, inizieranno a scavare leggermente il fondale e a catturarli.

Accettano anche i mangimi commerciali affondanti, mentre potrebbero stentare a inghiottire i granuli in superficie.

In generale il cibo vivo come Dafnia, i già menzionati Tubifex, le Moina e le Artemia è assai gradito. Se avete bisogno di cibo vivo, contattateci!

Dove trovare Cleithracara maronii in vendita online?

I ciclidi chiavistello non sono troppo difficili da reperire, ma spesso quelli tipicamente in commercio non sono in ottime condizioni sanitarie. 

Ciò non significa unicamente che abbiano infezioni batteriche, parassiti o altri problemi in stadio avanzato: con il carattere timido delle Cleithracara maronii è probabile imbattersi in esemplari magri, debilitati, altamente stressati. Scegliete bene quindi da chi vi rivolgete per l’acquisto di questi pesci, specialmente online.

Cleithracara maronii e un tetra che ha quasi rovinato la fotografia dei ciclidi
Tra le Echinodorus un esemplare di pesce chiavistello - Cleithracara maronii

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