MOINA: allevamento, riproduzione, coltura, acquario

MOINA: allevamento, riproduzione, coltura, acquario

MOINA: allevamento, riproduzione, coltura, acquario

Questa guida espone le caratteristiche e i metodi di allevamento della Moina, un piccolo crostaceo d’acqua dolce ampiamente utilizzato in acquariofilia come cibo vivo per pesci.

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MOINA MACROPA foto da http://forum.mikroscopia.com/topic/5231-moina-macropa/

Sistematica Moina

Moina è un genere di crostacei cladoceri appartentente alla famiglia dei daphniidi / moinini. E’ molto affine alla più nota e comune Daphnia.

Le specie principali sono Moina macropa e Moina micrura, ma esistono altre 16 specie circa.

Caratteristiche Moina

Le specie più comuni di Moina raggiungono una lunghezza di circa 1-1,5 mm per le femmine, 0,5-0,9 mm per i maschi. Il colore è tendenzialmente bianco trasparente, con il tubo digerenti in evidenza: a seconda dell’alimentazione questo può apparire verde, bianco, marrone o rossastro.

La Moina è un organismo sospensivoro che può cibarsi di microrganismi viventi come alghe, ciliati e batteri di dimensioni adatte ed inoltre particolato organico come residui detritici o polveri impalpabili di mangimi. Lievito e spirulina sono gli alimenti secchi più utilizzati in coltura.

La riproduzione di Moina è abbondante e frequente. Le uova possono essere di due tipi: durevoli, cioè entrano in uno stato di stasi detto diapausa, oppure partenogeniche. Le uova durevoli sono normalmente un paio e vengono racchiuse in una strutture inspessita e resistenze nota come efippio. Sono frutto di accoppiamento e sono comuni al termine di una colonia, prima del collasso. Le uova partenogeniche sono decisamente più numerose, anche una dozzina, e schiudono rapidamente senza periodo di riposo all’asciutto. Le uova durevoli possono, infatti, superare mesi o anni secche. Si schiudono in 24-48 h dalla messa in acqua.

In condizioni ambientali fortemente sfavorevoli si assiste alla produzione di uova durevoli raccolte in efippi resistenti a siccità e temperature avverse. La schiusa delle uova durevoli impiega 1-3 giorni.

 

Allevamento Moina: metodi e alimentazione

L’allevamento della Moina è assai simile a quello della daphnia o in generale di altri cladoceri. I metodi di coltura sono vari e conviene valutare quello più adatto alla propria situazione.

Allevamento Moina in coltura estensiva

All’esterno si possono allevare le moine in contenitori abbastanza capienti esposti per poche ore quotidiane al sole. Utilizzando per il riempimento oltre ad acqua di rubinetto o pozzo (se idonee) anche acqua di acquario o laghetto si riuscirà in pochi giorni ad ottenere fioriture di alghe in sospensione e altri microrganismi adatti al sostentamento della moina. Eventualmente si può utilizzare uno strato di terriccio e / o foglie secche da porre sul fondo della vasca, questi materiali forniscono nutrienti e favoriscono fioriture algali e batteriche utili.

Non è necessario movimento dell’acqua.

L’inoculazione della Moina è preferibilmente da effettuarsi in primavera, così da poter stabilizzare la colonia ed ottenere una produzione continua fino all’autunno. Alte temperature estive possono ridurre la riproduzione, mentre condizioni di calura eccessiva potrebbe portare alla formazione di uova durevoli con seguente collasso della popolazione di adulti.

Il sostentamento all’aperto è parzialmente garantito da insetti che annegano nell’acqua di coltura, apportando nutrienti post decomposizione e consentendo fioriture algali. Anche il terriccio e le foglie eventualmente inserite in avvio possono liberare nutrienti utili per diversi mesi. Si può periodicamente integrare con nuove integrazioni di questi due materiali, oppure direttamente con blande dosi di concime. La stessa acqua di rubinetto o acquario utilizzata per i rabbocchi di quella evaporata apporta nutrienti in ragione, solitamente, dal 10-50 mg / L di nuova acqua.

Le colture miste di Moina e altri organismi risultano instabili sotto l’aspetto dei rapporti numerici e di biomassa tra le specie presenti. Tuttavia, la combinazione di gasteropodi detritivori/alghivori con cladoceri sospensivori ed eventuali larve di dittero (il cui arrivo di queste ultime è spontaneo) possono equilibrarsi su livelli utili di produzione per ciascuna specie e riduzione di organismi competitori e/o dannosi in coltura. Ad esempio, i gasteropodi limitano la proliferazione di alghe pluricellulari: con il consumo rendono nuovamente disponibili i nutrienti di cui erano composte, inoltre con la riduzione del volume occupato da queste aumentano quello libero per Moina, infine viene ridotto l’effetto ombreggiante negativo per la crescita di microalghe.

Allevamento Moina in coltura intensiva

L’allevamento della Moina in coltura intensiva prevede l’uso regolare di prodotti alimentari secchi o vivi in modo da raggiungere concentrazioni di individui maggiori rispetto a quelle che l’ambiente ricreato riuscirebbe a sopportare autonomamente. Si rende talora necessario il ricambio parziale dell’acqua di coltura al fine di ridurre composti di scarto e in certi casi la carica batterica. Quest’ultima, infatti, in colture intensive può competere eccessivamente nel consumo di ossigeno.

L’uso di bioreattori muniti di illuminazione e areazione artificiale è ottimo specialmente per la produzione di Moina in purezza, poichè viene quasi azzerata la possibilità di contaminazione naturale, comune invece nelle colture in contenitori aperti e facilmente raggiungibili da schizzi e insetti. Inoltre il debole movimento dell’acqua (0,5-2 bolle per secondo) facilità la sospensione delle particelle alimentari, migliora gli scambi gassosi ed evita che le Moina rimangano intrappolate dalla tensione superficiale, un evento raro, ma possibile.

Bioreattori per zooplancton. Aerazione regolabile per ciascuno, illuminazione 600-800 lux standard.

L’uso di bioreattori prevede il frequente rifaciamento della coltura, normalmente si raggiunge la concentrazione massima di esemplari e si svuota, si riempie nuovamente e si aggiunge l’inoculo. Ciò può avvenire ogni 2-4 settimane circa. E’ importante la pulizia dei contenitori tra un riavvio e il successivo.

Alimentazione artificiale integrativa per Moina

Nelle colture intensive e in quelle estensive dove si desidera spingere la riproduzione è necessario integrare risorse alimentari in aggiunta alla produzione primaria di alghe e microrganismi. I metodi di alimentazione della Moina, come per altri cladoceri, sono essenzialmente due.

L’uso di prodotti secchi come spirulina e lievito funziona molto bene considerando praticità e resa riproduttiva.

Gli svantaggi sono legati alla composizione delle polveri, le quali spesso sono carenti di alcuni acidi grassi, importanti in ottica di alimentare i pesci con le Moina così alimentate. Nella maggior parte delle colture non pure, la produzione spontanea di varie specie di fitoplancton posso sopperire almeno parizalmente alla carenza nel mangime secco.

Miscela di spirulina pura in polvere e lievito. La tipologia commerciale di lievito è poco significativa, in quanto ciò che serve sono le singole cellule del fungo, non le sue caratteristiche che possono renderlo più adatto o meno in certe preparazioni gastronomiche: per quest’ultimo scopo sono vendute bustine di lievito trattato, vanigliato etc. Consiglio di usare lievito pure, secco o madre che sia.

Un ulteriore aspetto negativo consiste nella difficoltà di capire, per i principianti, le dosi opportune. Un eccesso di materia secca/morta può portare a rapide fioriture batteriche nocive e inquinamento dell’acqua. In genere si consiglia di sciogliere in un bicchierino una piccola quantità si lievito e spirulina, dunque si dosa a gocce il preparato. L’acqua di coltura post somministrazione non dev’essere torbida, ma appena opaca.

La somministrazione successiva avviene quando l’acqua torna completamente limpida. Piccola nota: il lievito talvolta precipita formando depositi biancastri. Più raramente lo si vede anche con la spirulina in colture senza movimento. Agitando delicatamente con un bastoncino le particelle tornano in sospensione e quindi non è ancora necessaria una nuova dose.

La scelta migliore per l’allevamento dei cladoceri, Moina inclusa, consiste nel fitoplancton vivo. La difficoltà di coltivazione riduce drasticamente l’uso di questo metodo tra i comuni acquariofili, sebbene alcuni facciano uso di “acqua verde” formatasi spontaneamente all’aperto.

Per gestire una produzione di Moina tutto l’anno con l’uso di micro alghe vive, le quali sono spesso più complete sul profilo nutrizionale, è necessario costruire dei bioreattori per fitoplancton, caratterizzati per il buon isolamento da eventuali contaminazioni di microrganismi competitori, predatori o nocivi in senso lato. E’ necessario uno starter puro di una o più specie adatte, ad esempio Chlorella, periodici controlli di purezza al microscopio ed infine un’ottima luce e fertilizzazione mirata. Ai reattori di fitoplancton è riservata un’altra guida (di futura pubblicazione).

Utilizzo in acquariofilia della Moina

Lo scopo dell’allevamento della Moina consiste nell’alimentazione di avannotti ed esemplari di piccoli dimensioni. Alcune specie di pesci d’acquario che possono essere cibati con Moina sono: Betta sp, Dario sp, poecilidi, giovani discus e altri ciclidi, etc.

Somministrazione di Moina in acquario

Gli esemplari di Moina allevati da somministrare si possono aspirare con una siringa oppure raccogliere con un retino a magli finissime. Inoltre esistono in commercio setacci idonei per separare i vari stadi di crescita, nel caso in cui si vogliano fornire esclusivamente adulti a pesci di dimensioni tali da rifiutare moine troppo piccole.

Dove trovare la Moina (online)

Le moine si possono reperire tramite uova durevoli da schiudere oppure direttamente starter di moina adulte.

Altrimenti è possibile rinvenire le moine in natura, campionando stagni e pozze con l’ausilio di lenti o microscopi.

Matteo Rancan

Autore di ColtureAcquatiche.it, da oltre 10 anni appassionato e divulgatore di acquariofilia. Oggi si dedica all'acquacoltura in Sud America, ma continua parlare di acquariofilia alla community italiana su Instagram: @AquaRancan

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