Paramecium: allevamento e metodi di coltura

Paramecium: allevamento e metodi di coltura

Paramecium: allevamento e metodi di coltura

Paramecium: allevamento e metodi di coltura.Questa è una pagina derivata dal precedente sito. Sarà soggetta a importante rielaborazione…


AVVISO: quanto segue va letto come proposta di fonti alimentari – i veri metodi di laboratorio o di acquacoltura saranno oggetto di future pubblicazioni. 


 

ASPETTI GENERALI

Sono numerosi i metodi di coltura del paramecio, in virtù della buona adattabilità a differenti fonti alimentari.

La temperatura adatta alla coltura di Paramecium va da 16 a 30°C circa. A 20-25°C vi è il compromesso migliore per una coltura duratura e densa, mentre attorno ai 28-30°C la velocità di riproduzione si avvicina al massimo.

Metodo a Infuso

L’infusione di materiale vegetale provoca fioriture batteriche adatta al sostentamento dei Paramecium.

L’areazione non è indispensabile, sebbene venga spesso attuata in ragione <0,5-1 bps.

Viene utilizzato sia il fieno sia l’insalata lattuga fresca, sia la buccia di banana. Qualora fosse reperibile, la radice di cavolo navone è relativamente famosa in letteratura per la praticità di utilizzo.

In un contenitore con 1 litro d’acqua  si aggiungono dai 5 ai 15 grammi di foglie di insalata. Il giorno stesso o quello successivo si inoculano i parameci. In 2-4 giorni si dovrebbe assistere ad una fioritura batterica caratterizzata da lieve opacità del mezzo, di conseguenza la densità di Paramecium diventa considerevole dai 3-4 fino a 15-20 giorni dall’avvio della coltura. Le tempistiche sono influenzate dal tipo di insalata, in particolare dal contenuto in acqua, e dalla temperatura.

Il fieno può essere impiegato allo stesso modo dell’insalata, pur essendo sufficienti quantitativi inferiori prossimi a 2-4 grammi per litro d’acqua.

La radice di cavolo navone essiccata si utilizza tagliata a cubetti. Dosi simili o inferiori rispetto al fieno.

La buccia essiccata di banana è una fonte di sostentamento molto discussa nei forum di acquariofilia, che abbisogna tuttavia di alcune precisazioni: il dosaggio e la necessità di inoculo. Un decimo-ottavo di buccia di banana è sufficiente per circa 2-3 litri di coltura, variabilmente con il peso di questa. In ogni caso è indispensabile introdurre i parameci con un inoculo, poichè dalla sola acqua+buccia potrebbero non svilupparsi ciliati adatti, o non svilupparsi affatto.

Il metodo ad infusione è caratterizzato da un minor rischio di collasso, ma anche da minore concentrazione massima di cellule di paramecio. Una coltura a unica infusione ha una vita normalmente inferiore da 3 settimane ed è preferibile il riavvio: l’introduzione di nuovo materiale vegetale porterebbe nel medio periodo ad accumuli di fibre e parti non decomposte sul fondo del contenitore.

Metodo a Latte

Il latte disidrato è l’alimento tra i più convenienti ed efficienti per la produzione di parameci. Consente il raggiungimento delle più alte concentrazione, inoltre l’utilizzo è assai poco complesso.

L’areazione è preferibile, in ragione di 0,5-1 bps. E’ bene non creare eccessive turbolenze.

La quantità è di circa 1g ogni 15-20 litri d’acqua o 50-60 mg/l.

Altrimenti, utilizzando latte scremato, ci si può regolare con la torbidità con riferimento di 2-4 gocce / litro.

Una coltura di questo tipo raggiunge concentrazioni utili in 4-6 giorni e la produttività si prolunga per circa una settimana. In caso di rapido schiarimento del mezzo, indice di ormai completo consumo delle microparticelle, si procede con una addizione di latte. E’ preferibile riavviare la coltura non oltre la 2-4a somministrazione in quanto si verrebbero ad accumulare composti di scarto.

Metodi alternativi

I parameci possono proliferare anche in acquari senza filtraggio, qualora siano presenti sufficienti detriti in decomposizione. Frequentemente abbondano nei piccoli acquari per gasteropodi, nutrendosi del mangime decomposto e di alcune particelle e microrganismi derivanti dalle deiezioni.

Matteo Rancan

Autore di ColtureAcquatiche.it, da oltre 10 anni appassionato e divulgatore di acquariofilia. Oggi si dedica all'acquacoltura in Sud America, ma continua parlare di acquariofilia alla community italiana su Instagram: @AquaRancan