Pesci rossi in acquario: allevamento, alimentazione, dimensioni, riproduzione
SCHEDA DI ACQUARIOFILIA
CARASSIUS AURATUS IN ACQUARIO
I pesci rossi sono le creature d’acquario più famose in assoluto. Non va di pari passo, purtroppo, la corretta informazione sul loro allevamento. Senza la presunzione di fornirvi la guida perfetta e finale, vi riporto nei prossimi paragrafi varie informazioni e le mie esperienze dirette con i Carassius auratus ornamentali.
Distribuzione geografica, dimensioni, dimorfismo sessuale, longevità
I pesci rossi che tutti conosciamo provengono da una selezione millenaria avvenuta principalmente in Cina. Partendo da popolazioni localizzate in estremo oriente, gli allevatori nel corso di diversi secoli hanno generato numerose varietà ornamentali diffuse in ambienti artificiali (e talvolta, purtroppo, naturali) di quasi tutto il mondo.

Quanto crescono i pesci rossi?
Un argomento molto dibattuto su internet riguarda le presunte gigantesche dimensioni finali dei pesci rossi. E’ bene distinguere almeno in tre le possibili casistiche. La prima riguarda le dimensioni massime ufficialmente riconosciute: nel caso dei pesci rossi (sottolineo: varietà poco selezionate) la misura record è di 48 cm. Lo afferma una fonte autorevole quale Fishbase consultabile a questo indirizzo: www.fishbase.se/summary/271. Si tratta di un dato interessante, senza dubbio.
Tuttavia, un errore tipico è quello di confondere le dimensioni record riportate online con quelle medie effettive. Sullo stesso sito e con riferimento ai dati di un altro manuale, viene indicata come lunghezza comune 10 cm.
Quelle che, invece, sono le dimensioni effettive di un esemplare in salute di diversi anni di età potrebbe essere un altro valore ancora. Oltretutto, ogni varietà ha dei propri accrescimenti e dimensioni finali tipici. Senza vole dare indicazioni rigorosamente statistiche, si può dire che generalmente le varietà a forma selvatica possano raggiungere i 20-25 cm e a volte superarli, mentre le forme compresse maggiormente selezionate arrivano a 15-20 cm, raramente di più. Le misure includono la lunghezza delle coda.
Distinguere il maschio e femmina
Il dimorfismo sessuale è abbastanza evidente solo se gli esemplari sono maturi. Ciò può avvenire a meno di un anno dalla nascita, in altri casi è necessario attendere un paio di anni per le prime manifestazioni.
Il pesce rosso maschio presenta sul primo raggio delle pinne pettorali e sull’opercolo branchiale una serie di bottoni biancastri chiamati correttamente tubercoli nuziali.
Il pesce rosso femmina non manifesta tali escrescenze, ma possiede un volume basso ventrale maggiore dovuto alla presenza delle uova e talvolta è visibile un sporgenza in area anale, ma quest’ultimo elemento non è sempre facilmente identificabile.
Se i pesci rossi sono troppo giovani, è quasi impossibile definirne il sesso.
Quanto vivono i pesci rossi?
I pesci rossi sono animali sicuramente longevi se paragonati a molte altre specie comuni in acquariofilia.
L’età record riportata da Fishbase è di 41 anni, un evento eccezionale che ha coinvolto un esemplare di carassio non particolarmente selezionato.
Le varietà selezionate con forme particolari, generalmente, vivono molto meno. Una decina d’anni è probabilmente un dato non distante dalla realtà.
Quasi sempre, comunque, la mortalità che avviene successivamente alla fase di avannotto/giovanile è dovuta all’insorgenza di patologie oppure a incidenti di gestione dell’acquario. Ciò, a livello statistico, abbassa significativamente l’età media che ci si può aspettare davvero per i propri pesci rossi.
*SPECIALE* Cenni sulle varietà selezionate
Sebbene questa scheda voglia aiutare soprattutto nell’allevamento, mi sembra utile inserire alcune informazioni circa le selezioni e le varietà di pesce rosso.
Il pesce rosso classico che tutti immaginano è un esemplare arancione di forma affusolata e pinne di lunghezza normale.
Questo comunissimo tipo di pesce rosso, probabilmente simile all’antenato di tutte le altre varietà, appartiene alla categoria dei carassi OMEOMORFI. Sono tutti quei pesci rossi con forma allungata e coda singola.
In questo gruppo si annoverano anche i pesci rossi “canarino” di colore giallo, i sarasa, i cometa, gli shubunkin etc
Le varietà a forma compressa, con coda multipla ed eventualmente altre modificazioni sono della categoria ETEROMORFI .
Generalmente di salute più delicata, sono pesci rossi che hanno subito importanti modifiche morfologiche e ciò li ha resi spesso meno resistenti degli omeomorfi, aumentano anche l’incidenza di problematiche correlata proprio con l’artificiale forma del volume corporeo.
In questo gruppo vi sono gli oranda, i ranchu, i testa di leone (diversi dagli oranda/oranda testa di leone per la mancanza della pinna dorsale), i fantail, i pearlscale, i bubble eyes etc.
L'acquario per Carassius auratus
I pesci rossi sono da molti considerati animali da laghetto. In effetti, soprattutto gli omeomorfi, meriterebbero degli spazi tali da escluderli dalla maggior parte degli acquari domestici. Le varietà eteromorfe, invece, un po’ più piccole e delicate, trovano ottima stabulazione in un acquario in casa.

Spazio e compatibilità
Anche su questo argomento, esistono tantissime opinioni che forse avrete già letto sul web. Sconsiglio di affidarsi a regole semplicistiche come “2 litri ogni centimetro di pesce” oppure “10/50/100/4000 litri per esemplare” o altre di simili. Sono senza fondamento e talvolta contraddittorie…
Piuttosto consiglio di riflettere su:
- spazio di movimento effettivo
- capacità dell’apparato filtrante
L’acquario dovrebbe essere abbastanza spazioso da permettere un certo movimento agli animali: non sarà mai come un laghetto esterno, tuttavia è palese che tra un cubo di 30cm e una vasca con un lato da 120-140 centimetri ci sia una discreta differenza.
Personalmente suggerisco di orientarsi su superfici utili di almeno 0,5-0,8 metri quadri per esemplari adulti. Ciò equivale a formati comuni come 100×50 cm, 120×60 cm e simili.
Quanto appena scritto va letto come consiglio personale. Nonostante la “certezza” che mostrano di avere molti acquariofili, giungere ad accordi sulle dimensioni minime per un acquario di pesci rossi è qualcosa di impossibile, poichè mancano studi scientifici e, per la verità, mancano anche i criteri con cui giudicare. Ogni sito e ogni allevatore, quindi, avrà una propria idea.
La situazione cambia quando si entra nell’ambito dell’acquacoltura professionale, dove in verità esistono delle linee guide meglio condivise sull’allevamento. Sono purtroppo perlopiù inapplicabili all’acquariofilia come hobby.
Con quali pesci possono convivere i carassi?
Sebbene da molti considerati come animali da tenere solo con conspecifici, ci sono alcune altre specie che potrebbero convivere con i pesci rossi.
Alcuni nomi dei generi: Misgurnus, Tanichthys, Pethia, Macropodus etc Informatevi su ciascuna ed eventualmente contattatemi per altri consigli.
Una nota ulteriore: alcuni appassionati si preoccupano per la convivenza tra varietà diverse di pesci rossi. Il timore è solitamente dovuto alla differenza di velocità tra omeomorfi e eteromorfi, in particolare nel momento dell’alimentazione. Personalmente lo ritengo un problema marginale, specialmente in acquario, dove piuttosto il rischio è l’eccesso di mangime. Comunque, somministrando in diversi punti della superficie le razioni del pasto si elimina qualsiasi preoccupazione.
L'allestimento dell'acquario e le piante per pesci rossi
Sembra alquanto diffusa la credenza che in un acquario di pesci rossi non ci possano essere piante nè altri elementi diversi da substrato e qualche roccia liscia.
In effetti, i carassi sono in grado di consumare molte specie vegetali: le piante galleggianti, le specie sommerse a stelo e foglie esili, tutte le piante cosiddette da pratino etc.
La soluzione adottata frequentemente è quella di inserire solo specie vegetali particolarmente resistenti, con foglie coriacee. Quasi sempre ciò coincide con piante dalla crescita molto lenta, quindi in questa alternativa viene meno l’importantissima funzionalità filtrante della flora.
Se possibile, dunque, sarebbe ideale riuscire ad introdurre una quantità di vegetazione a crescita veloce tale da poter compensare il consumo da parte dei pesci.
Una lista di piante acquatiche per pesci rossi:
- Ranunculus fluitans (crescita media-rapida)
- Plagiochila (crescita lenta)
- Ceratophyllum (crescita rapida-rapidissima)
- Elodea (crescita rapida-rapidissima)
- Lemna (viene fortemente consumata, ma cresce in modo estremamente veloce sulla superficie)
- Helosciadium nodiflorum (sedano d’acqua, crescita media)
- Limnophila, Hydrocotyle, etc purchè inserite in abbondanti quantità
Risultano molto resistenti le specie palustri: papiri (in acquario aperto si possono inserire specie di piccole dimensioni), Spataphyllum, Dracaena etc
Legni, rocce, fondale
Si preferisce evitare l’uso di legni appuntiti e rocce abrasive, in modo da ridurre attriti e danni eventuali a pinnaggio e corpo.
Il fondale può essere composto da differenti materiali. Solitamente si stende uno strato di sabbia che verrà continuamente mossa dall’attività dei pesci rossi: trascorrono diverso tempo a grufolare ricercando il cibo.
L’utilizzo di materiali grossolani e porosi come il lapillo è molto valido per l’aumento di supporto ai microrganismi e ai batteri nitrificanti. Con le varietà di carassio più impacciate, però, l’uso del lapillo potrebbe non essere così indicato: essendo abrasivo, facilmente certi pesci rossi potrebbero sfregare eccessivamente.
Ciottoli e legni poco ingombranti possono essere inseriti a piacere…
Talvolta sorgono preoccupazioni in merito alla possibile ingestione di particelle del fondo da 0,5-1 cm con difficoltà conseguente d’espulsione: è un problema possibile, ma poco probabile. La sabbia e il lapillo grossolano sono generalmente sicuri…
Illuminazione
L’illuminazione è legata principalmente alle esigenze della vegetazione: tipologia e intensità andrebbero scelte a seconda di quali specie di piante sono ospitate.
Link utili in merito alla gestione dell'acquario


Condizioni chimiche e fisiche dell'acqua
I pesci rossi tollerano un range dei parametri dell’acqua abbastanza ampio.
Si allevano tipicamente a durezze medie e pH vicino al neutro o leggermente basico. Ciò non toglie che possano vivere in acque leggermente acide.
Per quanto riguarda la temperatura, quella di un acquario ubicato all’interno di una abitazione è praticamente sempre adeguata in inverno, mentre può eccedere in estate. Sebbene la resistenza alla temperatura sia elevata anche verso valori elevati, il vero rischio è legato a dinamiche secondarie scatenate da un calore eccessivo: scarsa ossigenazione, rapidità delle decomposizioni, moria delle piante con conseguenza sovraccarico di composti di scarto etc. Generalmente fino a 28-30°C non si scatenano conseguenze pericolose.
Per quanto invece riguarda le temperature minime, solitamente possono vivere anche sotto il ghiaccio nel periodo invernale. Le varietà più selezionate, più delicate, spesso si preferisce tenere in ambienti riparati o in casa.
Alimentazione di Carassius auratus
I pesci rossi sono onnivori e generalisti, cercano di cibarsi di qualunque alga, pianta, detrito o piccolo organismo riescano facilmente a ingerire.
Gli avannotti richiedono una alimentazione specifica per la particolare fase in cui sono, ciò merita un paragrafo e un articolo dedicato.
Gli esemplari giovanili si possono nutrire con alimenti mediamente più proteici rispetto agli adulti, questo per stimolare maggiormente l’accrescimento.
La dieta finale in condizioni normali si può basare principalmente su vegetali e derivati vegetali, con integrazioni proteiche/animali maggiori nei periodi di riproduzione.
La scelta del tipo di mangime suggerita ricade nei prodotti secchi granulari o pellettati di granulometria preferibilmente piccola.
Si possono utilizzare anche alimenti freschi come ortaggi a pezzi, piante acquatiche coltivate appositamente (ad es Lemna) e cibo vivo, ovvero piccoli organismi acquatici o insetti allevati come alimento.
Riproduzione autonoma in acquario dei pesci rossi
L’evento riproduttivo dei pesci rossi avviene molto facilmente sia in acquario, sia in laghetto. La riproduzione è più probabile dopo un periodo di temperature inferiori, ovvero ai primi caldi che seguono l’inverno.
Non si formano coppie fisse, ma le riproduzioni avvengono anche in gruppo attraverso una serie di inseguimenti che terminano con il rilascio in contemporanea di uova e sperma in acqua. Le uova, poi, precipitano sul fondo e se fecondate schiudono in 4-9 giorni a seconda della temperatura.
Le uova di pesce rosso sono rotonde, di colore biancastro-trasparente se fecondate o altrimenti bianche. Le femmine rilasciano da centinaia e migliaia di uova per ciascuna deposizione.
Dalla nascita alla maturità sessuale possono trascorre da un minimo di 10 mesi fino a pochi anni. In alcune circostanze gli esemplari potrebbero diventare maturi già prima dell’età menzionata, quello è solo un dato registrato personalmente basandosi sui propri esemplari.
In acquario è quasi impossibile che uova ed eventuali avannotti possano sopravvivere. I pesci rossi di taglia superiore ai 3-5 cm possono cibarsi delle uova: non sono predatori specializzati, ma sicuramente possono ingerirle se le trovano grufolando sul fondo.
Per migliorare le possibilità di successo, le uova vanno trasferite in un contenitore dedicato con acqua dell’acquario o eventualmente mescolata con piccole quantità di nuova.
Qui rischi maggiori per le uova sono i microrganismi decompositori come muffe/oomiceti e affini. Prima si sviluppano sulle uova infeconde, poi possono attaccare quelle embrionate. La soluzione è integrata: rimuovere il possibile delle uova visibilmente contaminate ed eventualmente aggiungere una piccola quantità di blu di metilene. Può essere apprezzabile già un dosaggio di 1 goccia ogni 5-8 litri.
Alla nascita, gli avannotti restano fino a un paio di giorni in posizione verticale, intenti nel consumo di ciò che rimane dei nutrienti dell’uovo.
Non appena iniziano a nuotare orizzontalmente, necessitano di alimentarsi.
Alimentazione
I primissimi giorni le bocche degli avannotti sono abbastanza larghe da ingerire perlopiù protozoi (ciliati come i Parameci, Oxytricha etc) e rotiferi (Brachionus e simili). Non è sempre facile/possibile offrire tali microrganismi, così spesso si opta per spirulina in polvere oppure nella speranza che trovino sostentamento con ciò che di microscopico vive nell’acqua dell’acquario. Introdurre qualche piante o in particolare dei muschi aumenta la probabilità che vi siano micro invertebrati o protozoi edibili.
Dopo 1 o 2 giorni quasi tutti gli avannotti riescono a cibarsi di nauplii di Artemia. Quest’ultima è l’alimento più famoso e utilizzato con la maggior parte delle specie ittiche.
I pesci rossi si cibano di nauplii di Artemia circa 4-6 volte al giorno ad libitum (cioè a sazietà) fino a oltre un mese di vita, quando generalmente prevale la componente di mangime secco nella dieta.
L’uso di altri tipi di cibo vivo è interessante e può condurre a validi risultati, così come l’impiego di diete secche ben formulate.
Per la situazione “domestica” dell’allevamento dei Carassius è più oppurtuno cercare di utilizzare alimenti di diversa tipologia, curando soprattutto la qualità dell’acqua. Solo nel caso di allevamento professionale inizia ad assumere reale significato la discussione sui protocolli alimentari e sui metodi di conduzione dell’impianto.
Vasche di allevamento
Gli avannotti più piccoli possono vivere in contenitori di pochi litri con cambi d’acqua frequenti e nessun accessorio tecnico, fatta eccezione per l’aeratore che può essere benefico.
Dopo una certa dimensione, è opportuno trasferire i giovanili in un acquario con filtro ad aria (o filtro tradizionale opportunamente schermato per evitare il risucchio dei pesciolini).
A circa 3-4 mesi di età i pesci rossi iniziano a colorarsi: alla nascita è normale siano grigi o biancastri. La colorazione può mutare nel corso degli anni.
Si possono unire i figli con i genitori non appena i primi saranno evidentemente troppo grossi per essere ingeriti dagli adulti.
Specie: dove acquistare, altre informazioni, curiosità
Per l’acquisto di Carassius auratus ti suggerisco di visitare il sito di Emeralds Aquatics di Andrea Gollin.
Altre informazioni e curiosità sui pesci rossi
I Carassius auratus probabilmente sono i primi pesci con cui ci si avvicina all’acquariofila. Quasi sempre all’inizio non sono allevati in un acquario adatto e ciò li porta a soffrire di varie problematiche e morire prematuramente. Tuttavia, seguendo le indicazioni di questa scheda ed approfondendo ulteriormente sulle loro esigenze, non sarà difficile riuscire ad allevare i pesci rossi in modo più che soddisfacente, con animali sani e longevi.